Dal cuore della Val d’Orcia un vino che mi ha saputo conquistare

Negli ultimi due anni le occasioni per viaggiare sono state davvero pochissime. Per fortuna c’è un viaggio che possiamo fare anche senza muoverci troppo, è quel viaggio che mi piace raccontare in queste pagine, tra le meraviglie di un calice. Oggi vorrei parlarti di Campotondo, un’azienda a conduzione familiare che ha una storia recente, ma che con passione e dedizione ha già saputo realizzare dei vini molto interessanti. Banditone, il vino di cui ti parlo oggi, è uno di questi.
Un po’ di “storia e geografia”
Siamo in val d’Orcia, in luoghi così belli che descriverli a parole sarebbe riduttivo. Colline e cipressi a perdita d’occhio, una meraviglia da rubare il fiato. È qui, in questa valle splendida in provincia di Siena, che nasce l’azienda Campotondo (acquisita nel 1995 da Paolo, Sabrina ed Elena), nei pressi del borgo medievale Campiglia d’Orcia. Nel 2000 vengono piantati i primi filari e nel 2005 finalmente la prima vendemmia che si concretizza nel 2006 con il primo imbottigliamento: Tavoleto (Chardonnay). Il primo vino rosso, il Banditone di cui vi voglio parlare, nasce nel 2007 e sarà seguito da altri imbottigliamenti come il Mezzodì (Sangiovese), il Tocco (la loro prima “riserva”) fino ad arrivare – nel 2013 – a un vino che vuole valorizzare un vitigno autoctono molto particolare: All’incontro (Colorino e Sangiovese).

Il terreno
Un terreno molto minerale e la buona escursione termica (siamo vicinissimi al Monte Amiata) permette ai vini di Campotondo di godere di ottima eleganza e di una intensità significativa. Un terreno ricco e complesso arricchito dalla presenza (milioni di anni prima) di un bacino marino (sabbia e argilla) e da una costante attività vulcanica. I vini di Campotondo nascono da poco più di due ettari di terreni, coltivati principalmente con Sangiovese, poi Colorino, Merlot e Chardonnay.
Campotondo “Banditone” (Orcia DOC)
Ed eccoci finalmente al nostro “Banditone”! È un vino austero realizzato principalmente con uva Sangiovese (90%) integrato con Merlot e Colorino. Fa un invecchiamento per un minimo di 12 mesi in botti di rovere di Slovenia e francesi con successivo affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi. Al naso la sua complessità si fa notare dalle note di frutta matura a polpa rossa. È un vino decisamente speziato con interessanti note balsamiche. Al palato è tannico, sostenuto da una spalla acida che rende il vino avvolgente equilibrato, di grande bevibilità.
Il produttore racconta: “Il legame con il Banditone è profondo perché è il primo vino (rosso, n.d.r.) che ho prodotto, quello in cui mi riconosco di più.”
Con cosa lo possiamo abbinare?
Be’, a questo punto non posso che consigliarti di gustare questo ottimo vino insieme a una deliziosa fiorentina al sangue. Non sei d’accordo?
Anamaria Lupu